A prescindere dal numero dei partecipanti e dalla difficoltà dell’itinerario, saremo sempre in due ad accompagnare le nostre escursioni. Questo perché, nel caso in cui qualcuno dovesse avere delle difficoltà, riusciremo comunque a garantire l’escursione al resto del gruppo, che altrimenti sarebbe costretto a tornare indietro.

In presenza di gruppi particolarmente eterogenei invece, potremo dividerci così da evitare pause estenuanti o ritmi troppo sostenuti, per poi riunirci nei punti stabiliti.

Se da una parte questo può limitarci nella quantità di escursioni da proporre, dall’altra ci permette di gestire al meglio ogni situazione!

Vi è mai capitato di infastidirvi per l’affollamento di un posto che amate? 

Si chiama overtourism, ovvero l’impatto negativo che il turismo può avere sulla qualità della vita dei residenti di un luogo, ma anche sull’esperienza dei suoi visitatori. Un fenomeno purtroppo in grande crescita che caratterizza diversi ambienti, fra cui quello montano. Per non alimentare questo problema, oltre alla continua ricerca di itinerari poco frequentati, abbiamo deciso di limitare i nostri gruppi a una ventina di persone.

-Un gruppo piccolo è più sicuro. In caso di emergenza le Guide riusciranno ad intervenire con più prontezza ed efficacia. 

-Un gruppo piccolo è più godibile. Poche persone riescono a stringere amicizia in minor tempo e ciò si traduce in un’esperienza migliore.

-Un gruppo piccolo è meno impattante. Meno rifiuti biologici, calpestio del suolo ridotto e più momenti di silenzio di cui godere!  

-Un gruppo piccolo è più vantaggioso. Durante l’escursione avremo modo di condividere più tempo con ogni partecipante, favorendo una crescita reciproca.