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Lo Zilioli, adagiato a 2.250 metri lungo la Sella delle Ciaule, è sicuramente uno dei bivacchi più conosciuti ed iconici dei Monti Sibillini. Ma chi era Tito Zilioli?

Nato nel 1934 ad Ascoli Piceno, fu uno degli alpinisti più promettenti della sua epoca. Erano gli anni delle corde di canapa, dei maglioni di lana e dei chiodi auto prodotti, delle grandi salite e delle primissime ripetizioni! Tito non impiegò molto tempo per farsi conoscere nell’ambiente, con le lunghe traversate sui Sibillini e le numerose vie al Gran Sasso, in particolare sul Corno Piccolo.

Il 30 Marzo del 1958, insieme a Pinetta Teodori, Claudio Perini e Francesco Saladini, decidono di tentare la prima ripetizione invernale della via del Canalino al Vettore. Sono le 5 di mattina e i quattro sono pronti per partire. Il buio lascia spazio alle timide luci del giorno e Tito, a capo della cordata, supera facilmente i primi tiri di corda, finché il tempo non inizia a gustarsi.

Nevica, si è alzato un forte vento e due slavine si staccano a pochi metri da loro. Dopo una breve sosta i quattro ripartono, ma Tito inizia a fermarsi senza apparenti motivi. Francesco passa in testa e continua a salire fra la tormenta che non accenna a diminuire. Tito è a tratti assente.

Alle 17 sono in vetta, ma le condizioni meteo sono pessime e bisogna scendere subito. La bufera diminuisce d’intensità per poi riprendere nuovamente mentre percorrono il sentiero che costeggia il Vettoretto. Tito è ultimo, fa fatica a rispondere e le sue condizioni peggiorano rapidamente. I suoi compagni capiscono che bisogna farlo scendere subito, ma in poco tempo la situazione precipita; Pinetta Teodori, da poco laureata in medicina, capisce che Tito Zilioli sta morendo, ha lo sguardo fisso, il respiro affannato e non risponde. Alle 20 Tito non c’è più, il suo corpo viene trascinato fin dove termina la neve per poi essere recuperato il giorno successivo.

Due anni dopo, nel 1960, la Sezione Cai di Ascoli costruisce il Bivacco Zilioli. A Tito è dedicata anche la piccola croce situata lungo il sentiero che costeggia il Vettoretto.